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The Inazuma Cafe would miss a lot of its appeal without the shots of Patrick Douki... This time we have a rare and one of a kind Matchless G50 cafe racer running on the coast of France. Via Pat Barabas on FB (Don't miss the story by Patrick in the rest of this post!).







Dintorni di Nizza, fine agosto: nel caldo torrido del pomeriggio mediterraneo, la Corniche Road mostra pigramente il suo serpente d’asfalto. All'improvviso un boato squarcia la sottile cortina sonora tessuta dal frinire delle cicale. L'aria gradualmente si riempie di vibrazioni di un'altra epoca, e, meraviglia, appare la bella silhouette nel lontano luccichio del grande blu, sfreccia come una palla di cannone dalla curva più vicina, fa un bel passaggio di fronte a me e la G50 è inghiottita in un lampo dalla fine del rettilineo, prima di sparire nel rombo del suo megafono. El condor pasa... Pochi istanti dopo, siamo seduti, il proprietario ed io, davanti a una buona birra a scoprire il perché della presenza di una tale belva da corsa su una strada tranquilla, nella nostra bella Costa Azzurra. Franck, il proprietario, è un appassionato di moto d'epoca, ha diverse moto di prima e dopo la guerra, e la sua preferenza va in primo luogo alle inglesi, in particolare monocilindriche. "Sono passati alcuni anni da quando mi aggiro per le strade della Costa, lo faccio con la mia Ossa SPQ e con una BSA B50, che sono buone piccole motociclette, nervose e veloci. Sono adatte alla mia guida, ma sognavo da sempre una vera e propria monocilindrica da corsa, una Manx o una G50, e quando l’ho trovata in vendita, non ci ho pensato due volte". Infatti, è una Seeley Mk3, il numero 86 indicato dalla piastra sul piantone dello sterzo, il motore è un Matchless G50 originale con cinquanta cavalli, che per una moto di nemmeno 120 chili offre un rapporto peso/potenza non trascurabile tanto in pista quanto su strette strade tortuose... "Certo", dice Franck, "l’avevo inizialmente acquistata per correre, ma è un peccato lasciare una moto così ferma 360 giorni l'anno... Mi sono poi ricordato della Condor, la più veloce cafe racer mai costruita in serie negli anni '70". Certo che conosco la storia di questa moto, ma Franck è ben felice di raccontarmene la genesi: "La G50 Matchless è la versione potenziata della famosa AJS 350 7R, che negli anni '50 era il mezzo preferito dai piloti privati. Nel 1958 l'Ing. Jack Williams ne aumentò l’alesaggio a 90 e portò la cilindrata a 500 cc, ottennendo un motore superquadro... A differenza di quella che era al tempo la specificità del grande mono inglese, secondo la leggenda del tempo, le esplosioni dovevano essere distanziate nel tempo che la moto avrebbe utilizzato per percorrere la distanza tra due alberi. Dal 1958 al 1963, la AMC produsse 180 esemplari di G50 prima di incorrere in difficoltà finanziarie e di cedere i diritti e le attrezzatura a Colin Seeley. Questi ne riprese la produzione nel 1966, e la estese ai telai con il successo che sappiamo fino al 1972, quando l'arrivo sul mercato dei due tempi giapponesi posero fine a decenni di supremazia britannica sui circuiti. Nel 1970, un americano di nome Dave Ross commissionò a Colin Seeley una piccola serie di "macchina sportive" col famoso motore da corsa per sfruttarne la maneggevolezza e peso ridotto e ottenere una macchina divertente da guidare e adatta a strade tortuose. Con l'aggiunta di un alternatore Alton e di un sistema di illuminazione rudimentale, la moto fu realizzata e, presentata nel 1970 al salone di Londra, fece sensazione. Purtroppo, Seeley dovette chiudere il suo atelier di Belvédère nel 1973 ponendo fine alla produzione della Condor dopo meno di una dozzina di modelli completati". Quindi, Franck deciso di procurarsi una Matchless con telaio Seeley, di montare un circuito elettrico minimale con la batteria sotto la sella e l'ha dotata di un Ceriani a quattro camme da 235, sufficiente a fermarne il peso piuma. Si è costruito la sua Condor, una feel good machine con cui si regala belle sgasate sulle strade della regione. "Con la sua scatola cambio da corsa a 6 rapporti e pneumatici da pista abbastanza spesso do’ i resti a macchine moderne" scherza Franck. "Io non sono davvero in regola con le regole della strada, ma chi vive senza rischi è morto senza gloria!" Prendo atto delle sue parole, ma è con un pizzico di gelosia che guardo andar via il profilo della sua superba macchina, già lontana nel tramonto.




Testo e foto: Patrick Douki, libera traduzione di Inazuma Luke

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