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Incontrare Sergio Bayarri, progettista della Sbay, all'Eicma è stata una piacevole sorpresa. Non sapevo di questa presenza e non mi ero certo preparato un'intervista. Ma non mi sono negato il piacere di incontrarlo e stringergli la mano, scoprendo così una persona simpatica, disponibile e piena di passione per il suo lavoro... Questa Sbay Flying presentata poco più di un anno fa e premiata a vari concorsi per custom builder mi piace, mi piace, mi piace. Anche se a ben vedere è sempre meno raro vedere un classico V di 45° "Harley style" montato su una sportiva. O pseudo tale. Di Wakan e di Confederate ho già parlato. Il tratto comune di queste realizzazioni secondo me sono: la bellezza, il fascino del pezzo unico semiartigianale, i prezzi astronomici e il rapporto peso potenza reso appena ragionevole riducendo all’osso le dotazioni. “Less is more”, che è il primo comandamento di ogni buon café rider, è anche il motto della Sbay Motor Co di Sotogrande, vicino Cadice in Spagna. La progettazione è avvenuta tenendo ben presenti le misure ciclistiche della Ducati 916 per rendere racing le prestazioni di questa scultura a due ruote, mossa da un bel pompone di quasi due litri, circa 115 cavalli e una coppia da TIR. Mr. Bayarri mi ha raccontato della moto, delle prove a Bonneville, dei 248 km/h raggiunti con i rapporti di serie, dei semafori che brucia a Cadìce, della complessità del progetto e della sua volontà di mantenerlo così, esclusivo, ultraleggero e con componentistica al top.






Alla costruzione in piccola serie di moto esclusive Sergio Bayarri è approdato solo tre anni fa, dopo una esperienza pluriennale in altri campi dell'ingegneria. Guardare questa moto dal vivo toglie il respiro e fa venire voglia di portarsela a casa... Ma c'è un piccolo ostacolo: i circa 48.000 euro che occorrono per comprarla nella configurazione "di base" con il motore Rev Tech. A richiesta si può avere un motore S&S che, in segreto, Sergio mi confida essere il suo preferito...


La Sbay è una moto originale. Molto pensata e affatto assemblata, quanto, piuttosto, ingegnerizzata e costruita partendo da un motore che è una scultura... Forse la mia moto preferita all'Eicma quest'anno.





Le principali caratteristiche dichiarate dal costruttore: Telaio in alluminio 6061 T6 tipo backbone con funzione di serbatoio olio da 3,2 litri. Motore Rev-Tech Evolution 1840 cc (110 pollici cubi), frizione a secco, trasmissione primaria a cinghia da 4,1 cm e finale a catena. Alimentazione a carburatore Mikuni 45, filtro aria Forcewinder. Interasse: 156,5 cm. Altezza sella: 85 cm. Forcelle e mono Ohlins regolabili. Forcellone: Ducati 916. Cambio Rev-Tech a sei marce.  Pneumatici: Continental Race Attack 120/70 17 e 190/50 17. Dischi ant. flottanti Galfer Wave da 32 cm morsi da pinze Brembo a 4 pistoncini. Post. dischi Galfer Wave da 22 cm e pinze Brembo a 2 pistoncini. Comandi Galfer Inox per freno post. e cambio. Pedane Rizoma modificate. Serbatoio in carbonio da 14 litri. Faro anteriore HD sportster. Freccie Rizoma. Sella in pelle. Strumentazione Motogadget.   

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