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Il primo novembre 1912, novantanove anni fa, Jules Ernest Escoffier, classe 1881, meccanico e pilota fuoriuscito dalla Magnat & Moser (già Magnat - Debon), e Marcel Koheler, classe 1892, ingegnere e appassionato motociclista, stipulano il contratto che fa nascere la Koheler-Escoffier, un nome tutto sommato poco noto anche a molti motociclisti contemporanei ma che è rimasto impresso sul serbatoio di una delle più belle e avanzate “mille” del secolo scorso. La famosa quattro tubi del mitico Eddoura.



Koheler ed Escoffier progettano un motore 500 bicilindrico a V di 42° che viene montato sulla prima moto della casa: la Mandoline. Una moto che all’epoca è all’avanguardia e che avrà un buon successo sportivo tra il 1912 e il 1926. Purtroppo, nel 1914, Jules Escoffier scompare prematuramente mentre Koheler, richiamato sotto le armi, va a combattere per il suo esercito in Russia. La fabbrica rimane chiusa durante la grande guerra e solo al rientro di Koheler, nel 1919, la ditta riprende la produzione. La compagine sociale tuttavia è cambiata: Koheler e la vedova Escoffier hanno venduto, e la proprietà cambierà più volte negli anni successivi, quando il vero elemento di continuità diviene tale Raymond Guyguet, ingenere e pilota, nonché nuova anima della Koheler–Escoffier, uomo purtroppo privo di risorse economiche sufficienti a finanziare l’iniziativa. Dopo numerose vicissitudini economiche e societarie, durante le quali prosegue la produzione e lo sviluppo della Mandoline, senza mai eguagliare con le vendite i successi sportivi, Raymond Guyguet diventa finalmente, nel 1926, azionista unico. Per sostituire il motore della Mandoline, che ormai segna il passo, Guyguet si dedica alla progettazione di un nuovo monocilindrico di 500 cc. Ma presto tale progetto si trasforma in quello di un motore bicilindrico di 1000 cc, a V di 45°, caratterizzato da alberi a camme in testa mossi da alberini e coppie coniche e capace di ben 50 cavalli. Qualcosa che all’epoca è davvero il massimo della raffinatezza e dell’eccellenza meccanica, ma assai lontano da quelli che dovrebbero essere i parametri per una profittevole produzione di serie.


Guyguet avrebbe ora bisogno di un pilota blasonato per portare la sua nuova moto alla vittoria. Ma gli mancano i denari per ingaggiarne uno. Sarà il ricco e entusiasta Edouard Grammont, pilota gentleman, che farà della Koheler Escoffier 1000 una leggenda. Dal 1927 al 1930, anno della sua morte alla guida di una Bugatti, Eddoura è imbattibile. Nonostante la perenne incerta situazione finanziaria del costruttore, la moto comunque continuerà a correre e a vincere, con varie modifiche, sino al secondo dopoguerra, sopravvivendo anche alla morte, nel 1939, del mitico Raymond Guyguet, che mise al mondo la leggenda.


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