When owner Lawrence Littell wheeled a half-stripped, non-running 1998 Suzuki Inazuma 750 into BGM Café Racers of Stratford-upon-Avon (UK), the brief sounded deceptively simple:
“John Player Special café racer.”
But as any builder knows, the iconic black-and-gold JPS livery demands more than just a paint job. It needs a machine worthy of wearing motorsport’s most elegant colour scheme. What BGM delivered is perhaps not their wildest build — but arguably one of their cleanest, sharpest, and most obsessively detailed.
Quando Lawrence Littell ha portato da BGM Café Racers una Suzuki Inazuma 750 del 1998, mezza smontata e priva di vita, la richiesta sembrava quasi innocua:
«Voglio una café racer John Player Special.»
Ma chi conosce il mondo delle special sa bene che la celebre livrea JPS, nero profondo e oro, non è solo una combinazione di colori: è un’eredità motorsport che va meritata. Il risultato, firmato BGM, non è forse la loro moto più estrema — ma probabilmente una delle più pulite, raffinate e maniacalmente curate che abbiano mai realizzato.
Understated Muscle With Purpose
At first glance, this Inazuma feels factory-fresh — but far more focused than anything that ever left Suzuki in the ’90s. The gloss black powder-coated frame lays down a crisp foundation, interrupted only by carefully placed gold Cerakote accents on the valve cover, brake calipers, intake trumpets, and disc centres.
Look closer and you’ll spot the subtle tank graphics, quiet nods to the Inazuma name. Up front, a tidy bikini fairing frames the headlight, while a Koso digital speedometer and Highsider LED lighting bring modern clarity without disturbing the retro silhouette. A custom tail tidy keeps the rear end clean and purposeful.
This bike doesn’t shout. It whispers confidence.
Built to Ride - Completely reborn
What rolled into BGM was little more than a project in progress. What rolled out is a machine stripped to its last washer and rebuilt with surgical precision.
Chassis & suspension:
• Shortened standard forks with a custom top yoke — half Cerakote, half brushed aluminium, finished with an airbrushed BGM logo
• Showa rear shocks, stripped and rebuilt in the JPS theme
• Gloss black wheels with hand-applied matte striping and a golden Inazuma logo
• Pirelli Angel GT2 tyres for modern grip
• De-lugged, satin-black frame and a custom brushed aluminium undertray
Brakes & controls
Gold Cerakote calipers, carbon brake lines, and a Nissin master cylinder ensure proper stopping power. Control comes via BTR clip-ons, Domino levers, Barracuda grips, and full Motogadget switchgear with integrated bar-end indicators.
Everything you touch feels premium. Everything you see feels intentional.
Engine, exhaust & the heart of the build
The Inazuma’s 750cc inline-four received a full resurrection:
• Engine block soda-blasted, refinished in 2K gloss black
• Matte black and gold Cerakote covers
• Black stainless hardware throughout
• Carbs fully rebuilt and rejetted, topped with custom gold velocity stacks
• 4-into-1 exhaust, modified in-house and Cerakoted titanium/matte black
• Bandit 1200 CDI upgrade for extra rev range. The result? Smooth, refined power delivery — with just enough hooligan lurking beneath the manners.
Modern electrics without the mess
BGM handcrafted a full custom wiring loom anchored by a Motogadget M-unit. The lighting setup is slick:
• Highsider 7-inch LED headlight with keyless ignition integrated into one bracket
• The BGM logo on the opposing bracket
• Twin Highsider tail lights built directly into the frame
• A Yuasa battery neatly boxed under the seat
Clean, tight, invisible. The way custom wiring should be.
Bodywork: black, bold, bold
The deep gloss tank and bodywork feature crisp JPS-style gold striping and matte lacquer detailing. The custom aluminium seat unit — shaped in-house and upholstered by Custom Coach Trimming — finishes the rear with café-racer elegance.
It’s classic and modern at once.
Muscoli discreti, eleganza assoluta
Al primo sguardo, l’Inazuma sembra uscita di fabbrica… ma da una fabbrica molto più esigente di quella Suzuki anni ’90. Il telaio in polvere nera lucida fa da base impeccabile, impreziosito da mirati dettagli in oro Cerakote (vernice ceramica) su coperchio valvole, pinze freno, coni di aspirazione e supporti dei dischi.
Sul serbatoio, una grafica appena accennata rende omaggio al nome Inazuma. Davanti, il cupolino compatto incornicia il faro; il cruscotto è un Koso digitale, mentre l’impianto luci Highsider LED porta la moto nel presente senza snaturarne l’anima. Un elegante coda completa la linea posteriore.
Questa moto non ha bisogno di farsi notare:
è la calma sicura di chi non deve dimostrare niente.
Ricostruita con metodo — fatta per essere guidata
Ciò che è giunto in officina era poco più di un progetto. Ciò che ne è uscito è una moto ricostruita fino all’ultima rondella, con un’attenzione quasi ossessiva.
Telaio & sospensioni:
• Forcelle originali accorciate con piastra superiore custom — metà Cerakote, metà alluminio spazzolato, con logo BGM aerografato
• Ammortizzatori Showa rigenerati in tema JPS
• Cerchi in nero lucido con filetti opachi applicati a mano e logo dorato Inazuma
• Pneumatici Pirelli Angel GT2 per aderenza moderna
• Telaio de-luggato e verniciato satinato + sottocoda in alluminio spazzolato.
Freni & comandi:
Pinze dorate, tubi in treccia in carbon, pompa freno Nissin. Al manubrio troviamo clip-on BTR, comandi Domino, manopole Barracuda e l’immancabile Motogadget con indicatori bar-end integrati.
Tutto ciò che tocchi è premium. Tutto ciò che vedi è ragionato.
Il cuore della moto: motore e scarico
Il quattro cilindri da 750 cc è stato rigenerato integralmente:
• Monoblocco sabbiato a soda e rifinito in 2K nero lucido
• Coperchi in Cerakote nero opaco e oro
• Bulloneria in inox nero su tutta la moto
• Carburatori restaurati, ritarati e dotati di trombette gold
• Scarico 4-in-1 custom ricoperto in vernice ceramica color titanio/nero opaco
• Centralina del Suzuki Bandit 1200 per un allungo superiore. Il risultato? Una spinta fluida ed educata… con un pizzico di teppismo pronto a emergere al momento giusto.
Elettronica moderna, cablaggio invisibile
BGM ha realizzato un impianto elettrico completamente custom, basato sul sistema Motogadget M-unit, con una pulizia ai limiti del maniacale.
• Faro Highsider LED da 7” con accensione keyless integrata in una staffa
• Logo BGM sulla staffa opposta
• Doppio fanalino Highsider integrato nel telaio
• Batteria Yuasa alloggiata sotto la sella in un box dedicato: il minimalismo elevato a disciplina.
Carrozzeria: nero, oro, stile
Serbatoio e carrozzeria sono rifiniti in nero profondo con sottili stripes dorate JPS e dettagli in trasparente opaco. La coda in alluminio, realizzata in casa e tappezzata da Custom Coach Trimming, aggiunge quel tocco da café racer classica e misurata.
È vintage e moderna allo stesso tempo.
At BGM, they said: "Not the most radical custom we’ve ever built — but certainly one of the most considered. Every detail has been refined, aligned, coated, or re-engineered. Our nicest boring bike ever.” If this is boring, give us more of it!
"Non la moto più estrema della nostre storia - Dicono alla BGM - ma una delle più pensate. Ogni componente è stato ripreso, ripulito, perfezionato. La nostra moto noiosa più bella di sempre." Se questo è il concetto di noia, allora fateci annoiare!
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